Teatro

Special La Parola e il Gesto:terza serata

Special La Parola e il Gesto:terza serata

Finalmente questa sera il concorso ritorna nella sua cornice naturale, lo splendido cortile di Palazzo Tozzoni, scenografia affascinante e suggestiva per ogni forma di rappresentazione e arte. Questo spostamento di "loco" contagia sia il pubblico che le attrici, c'è un clima più raccolto e con l'estate ormai alle porte, assistere ai monolghi delle attrici sotto un cielo stellato contribuisce a creare una piacevole atmosfera. Ecco il tetaro che vorrei, un forma di convivialità, un gioco, un tramite per comunicare e divulgare emozioni e passione in un contesto sereno e accogliente, con un pubblico attento e partecipe come quello di questa serata. Nuovi personaggi e interpretazioni multiformi si susseguono con ritmo incalzante, anche questa sera le votazioni della giuria ufficiale e dei giovani e quelle del pubblico assegneranno un riconoscimento al merito e al talento. MARTA FURLAN "Retablo" di Vincenzo Consolo (34,87 punti) Attrice dalla presenza "importante", essenziale e intensa, dà prova questa sera di una buona capacità d'interpretazione del ruolo riuscendo a dosare con minuzia, profondità e ironia. Scritto in una lingua "re-inventata" da Consolo, il testo offre all'attrice la possibiltà di un'interpretazione versatile e multiforme che lascia spazio all'uso di termini derivanti dal dialetto siciliano. Comunicativa e semplice nella gestualità Marta Furlan è riuscita a trasmettere il senso completo e le emozioni del personaggio "Rosalia" attraverso un totale coinvolgimeto degli spettatori nella storia narrata. DONATELLA ALLEGRO da "Scontro di negro con cane":monologo di Leone, di B.M.Koltes (32,12 punti) si aggiudica questa sera il premio del pubblico. Ruolo complesso e intenso, interpretato con efficacia comunicativa ed emozionale. In un'atmosfera rarefatta e evanescente il personaggio di Leone si muove e agisce con leggerezza e ingenuità. Attrice dalla notevole competenza tecnica Donatella Allegro riesce in questo monolgo a trasmettere tutta l'oppressione e nel contempo la complessità del personaggio dandogli umanità e credibilità scenica. Alla luce di queste osservazioni la presenza di Alboury, muto, seduto in un angolo del palco, poteva essere evitata senza per questo compromettere l'efficacia della rappresentazione. ROBERTA CALIA "Il telegramma" di Aldo Nicolaj (27,75 punti) vince il premio della giuria dei giovani. Con una divertente e ironica interpretazione di Laura Rossi, attrice in cerca di collocazione, Roberta Calia è riuscita e dar vita a un personggio realistico e un pò sopra le righe. Interpretazione fresca e insolita rispetto alla maggioranza dei testi presentati questa sera, l'attrice propone un personaggio che potrebbe apparire caricaturale rispetto all'"essere attrice" e che forse proprio per questo aspetto, è stato apprezzato soprattutto dalla giuria dei giovani che è riuscita a cogliere la portata comica di questa interpretazione Riflettendo sulle interpretazioni e i personaggi che si sono susseguiti questa sera, mi preme fare un'osservazione circa l'essenza del teatro. "Troppo colore=niente colore" è una citazione di Braque e credo che sia esplicativa di una verità fondamentale di ogni forma d'arte. La semplicità è l' aspetto essenziale del teatro; il talento di un'attrice, la validità di un personaggio e di un'interpretazione, sono ciò che resta al di là dei costumi, delle scenografie o dei numerosi effetti scenici. L'attore nel corso della sua formazione impara a utilizzare gli unici strumenti che gli sono strettamente necessari, il corpo e la voce, e credo questi siano anche gli unici "oggetti di scena" di cui necessita. Recitare non significa soltanto creare un personaggio credibile, significa soprattutto riuscire a penetrare l'anima di quel personaggio e presentarla al pubblico, più che un lavoro sulla scenografia questo richiede un lavoro sull'interiorità.